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EXPO
Lavoriamo per quattro giorni consecutivi seguiti da due liberi e siamo divi-
si in due turni (mattino-pomeriggio, pomeriggio-sera). Ogni gruppo ha
un capo che gestisce tutti. Poi ci sono i collaboratori vari: gli architetti,
la sicurezza, le pulizie, i costruttori, il reparto ristorazione. Nel nostro
padiglione lavorano 250 persone che lavorano nel nostro padiglione, il
più
grande dopo Italia e Russia.
I lavori non sono stati ultimati. Si nota lavorando lì?
No, non si vede nulla: i punti non ultimanti sono stati coperti molto bene,
probabilmente se non lo avessero detto alla televisione nessuno se ne
sarebbe accorto. L’unica eccezione è
quella del Padiglione Nepal, che ha
subito un arresto in seguito al terremoto. Infatti la parte interna pur-
troppo non è
stata ancora aperta e molti operai volontari stanno lavo-
rando per (inirla.
Cosa ne pensi della struttura delle aree espositive?
E’ molto suggestiva e l’architettura è
particolare. Tanti padiglioni hanno
puntato molto e forse troppo sull’aspetto esteriore concentrandosi solo
sulla scena ma dimenticando, in parte, il messaggio di fondo di EXPO,
come hanno fatto ad esempio Corea e Thailandia. L’Angola, a differenza
di altri, non ha puntato molto sulle decorazioni (forse anche troppo) ma
ha dei percorsi ricchi di contenuti.
Ci sono state molte protesta contro l’EXPO. Tu cosa ne pensi?
Le proteste fatte sono legittime: la partecipazione ad EXPO è
stata decisa in
un momento di crisi e la spesa è
stata troppo alta. Tuttavia, il progetto è
concluso e sono state fatte anche delle migliorie, come l’apertura della
Darsena. A mio parere tutti dovrebbero cogliere anche il potenziale di
EXPO: grazie ad esso gli alberghi sono tutti pieni ed è
stato dato lavoro
ad oltre 6 mila persone. E’ quindi una grande occasione per moltissimi
giovani in cerca di lavoro, ad esempio per me che ho appena (inito gli
studi e per tanti altri ragazzi nella mia situazione.
I nostri inviati ad EXPO
Alcune classi sono andate a fare una visita all’EXPO Milano 2015. Ecco
le loro opinioni sull’esposizione.
Alice Brandi III^F
Abbiamo visitato i padiglioni Brasile, Cina, Stati Uniti, Inghilterra, Sviz-
zera, Germania e un’associazione olandese agricola.
In Svizzera abbiamo fatto una visita guidata alle Torri dove c’erano tre
sale. In una erano esposti dei mega schermi in un’altra ci è
stata spiega-
ta l’alimentazione ideale per i primi giorni di vita dei bambini. Nell’ulti-
ma delle apparecchiature simili a televisori rilevavano la nostra vista e
facevano domande su alcuni cibi proposti.