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RECENSIONI
Il “folle” cavaliere mostra il problema di fondo dell’esistenza: la delusione che l’uomo subi-
sce di fronte alla realtà, la quale annulla l’immaginazione, fantasia, la realizzazione di un
proprio progetto di esistenza. La pazzia è il modo di vedere il mondo con occhi diversi.
(Questo romanzo è considerato “di passaggio”, infatti con la morte del protagonista e il suo
ritorno alla realtà si segna il passaggio da romanzo cavalleresco al romanzo lirico.)Ho molto
apprezzato sia la storia in se che la costruzione dei vari personaggi, come la nipote di Alonso
o la governante. Il mio personaggio preferito è stato Don Chisciotte: rimasi incantata a leg-
gere delle sue “imprese” e il suo spirito di avventure mischiato alla pazzia mi ispirava molta
simpatica.
L’autore e le opere
Miguel De Cervantes
è nato nel 1547 ad
Alcalà de Henares da una famiglia mode-
sta. Figlio di Rodrigo e Leonor de Cortinas, Miguel è il quarto di sette figli.
Ill 23 aprile del 1616 muore dopo aver appena composto il congedo che è inserito nel prolo-
go del suo capolavoro Don Chisciotte.
La formazione culturale di Cervantes si svolse nella fase di passaggio dal XVI secolo al
XVII secolo in pieno clima rinascimentale e il passaggio del rinascimento al barocco trovò
in lui un interprete profondamente radicato nei problemi dell’uomo di quel tempo.
Nell’opera di Cervantes si coglie il sogno, la fantasia, l’ignoto, la follia, l’istinto per portare
alla luce la conoscenza umana.
In essa emerge il desiderio di condizioni esistenziali diverse, in cui l’uomo libero dai rappor-
ti sociali prestabiliti possa essere autonomo e realizzare la propria individualità.
Don Chisciotte, il folle ed idealista cavaliere, Sancio, il suo realista scudiero, sono espressivi
diversi, ma non contrastanti di questa esigenza che diviene il tema centrale di tutto il roman-
zo.
Quello che importa cogliere è il disagio di vivere, che porta a desiderare e sognare un mondo
mai esplorato.
Lo scopo di Cervantes è sottolineare l’inadeguatezza degli intellettuali dell’epoca a fronteg-
giare i nuovi tempi che correvano in Spagna, un periodo storico caratterizzato infatti dal ma-
terialismo e dal tramonto degli ideali.
Il primo obiettivo del romanzo, dichiarato esplicitamente dallo stesso Cervantes di ridicoliz-
zare i libri di cavalleria e di satireggiare il mondo medioevale, tramite il “folle” personaggio
di Don Chisciotte.
Inoltrandosi però nella lettura Don Chisciotte perde la connotazione di personaggio
“comico”.
Il “folle” cavaliere mostra il problema di fondo dell’esistenza: la delusione che l’uomo subi-
sce di fronte alla realtà, la quale annulla l’immaginazione, fantasia, la realizzazione di un
proprio progetto di esistenza.
La pazzia è il modo di vedere il mondo con occhi diversi.
Rebecca Crippa, Alice Putrino e Martina Anfossi II^F