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EXPO
Purtroppo in seguito al terremoto molti operai che lavoravano al padiglio-
ne del Nepal sono tornati nel loro Paese dai loro famigliari e i lavori al suo
interno non sono stati ultimati, anche dopo l’apertura del 1 maggio. Ed ec-
co una nuova forma di solidarietà
verso questo Paese: molti operai volon-
tari stanno lavorando per (inire i lavori, senza ricevere uno stipendio.
Scegliere in modo consapevole
Al tema dell’EXPO sono collegati vari argomenti: oltre al garantire cibo per
tutti, è
anche evidente la necessità
che questo cibo sia salutare e ben distri-
buito nella giornata, per creare una vera e proprio alimentazione sana.
A questo proposito ci sono infatti i vari problemi di salute riguardanti l’ali-
mentazione: da quelli relativi alla quantità
e quelli sulla qualità
.
Luciana Nani, naturopata, ci ha dato il suo parere sull’alimentazione soste-
nibile…
<<Ad EXPO si parla di alimentazione sostenibile per il pianeta. Rapportan-
do il tema al nostro quotidiano signi(ica parlare di salute. Il cibo è
fonte di
energia e di materiale da costruzione per il nostro organismo, praticamen-
te giorno per giorno ci aggiorniamo in base a cosa mangiamo, potendo dire
che siamo ciò
che mangiamo. Per costruire in modo sano e non arrecarci
danno dobbiamo assecondare l’esperienza che è
accumulata nelle nostre
cellule da milioni di anni, nutrendoci con quello che è
familiare al nostro
territorio d’origine e rispettando le stagioni. I cibi tipici del territorio infat-
ti sono stati memorizzati dalle nostre cellule, accettati come “amici” e divisi
in categorie: quelli che apportano calore durante l’inverno e quelli che rin-
frescano durante la stagione calda. Mangiare cibi fuori stagione o prove-
nienti da zone molto lontane provoca un piccolo scompenso termico che se
un evento eccezionale è
trascurabile, ma se diventa frequente o abituale
può
portare disturbi e nel tempo a malattie. I cibi nuovi, di recente introdu-
zione o provenienti da regioni molto lontane sono riconosciuti come “non
amici” o “sospetti” e possono provocare reazioni come sensibilità
o aller-
gia. C’è
anche un fattore economico legato alla stagionalità
e al territorio:
ciò
che è
tipico della zona è
più
facilmente reperibile e non deve essere tra-
sportato per molti chilometri per raggiungere le nostre tavole, con un so-
stanziale risparmio sui costi alla vendita e sulla spesa all’acquisto.