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Uscita al “Piccolo” Teatro di Milano.
Venerdı̀
6 febbraio, accompagnati dalle
professoresse Bacci e Genna, siamo an-
dati al “Piccolo” Teatro di Milano a vede-
re uno spettacolo, “
La barca dei comi-
ci
”.
La storia, tratta dalle memorie dello
scrittore di commedie per teatro vissuto
nel ‘700 Carlo Goldoni, narra di un even-
to molto importante nella sua vita.
Carlo, dodicenne, salpa dal collegio di
Rimini per tornare a casa di sua madre a
Chioggia. Si imbarca quindi su una nave
che scoprirà
essere diretta a Venezia e
che farà
tappa a Chioggia.
Sulla nave viaggia una compagnia di co-
mici formata da Florindo dei Macchero-
ni, Clarice e Giorgetto.
Durante il viaggio di tre giorni, Carlo viene a sapere della dura vita degli attori, che non
possono neanche permettersi da mangiare, ma assisterà
anche a brevi episodi comico
drammatici.
Tuttavia, Clarice spesso si lamenta perché
gli spettacoli che fanno sono sempre gli stes-
si e, soprattutto, perché
costretta a recitare con la maschera.
Carlo è
d’accordo con lei e propone alla compagnia di scrivere qualche commedia per
loro, ma Florindo e Giorgetto si ri(iutano perché
, essendo abituati a recitare in quel mo-
do, non vogliono cambiare.
Riuscirà
comunque a convincerli facendo recitare loro in una breve commedia scritta
da lui che parla di due innamorati che temono entrambi di venir traditi.
La scenogra(ia era composta dalla nave, costruita con i bagagli degli attori. Nel corso
dello spettacolo vengono fatti più
volte bellissimi giochi di ombre realizzati grazie al
telo che faceva da vela e a un faro che lo illuminava da dietro.
Anche alla (ine, nella scena in cui Carlo torna dalla madre, sono usati dei giochi di luce,
ma in modo diverso: viene usato un piccolo teatrino in cui si vede l’ombra di Carlo che
abbraccia quella della madre.
Particolare è
stato il metodo usato per dare la sensazione del ricordo di Goldoni, che
ripensa a quella sua fuga: sono stati usati, infatti, un telo e del fumo che avvolgevano la
scena mostrando poi la successiva, facendo dei salti tra passato e presente.
Lo spettacolo è
stato davvero bello e divertente e le parti che ho preferito erano quelle
con i giochi di ombre, che davano un senso di vertigine ingrandendo la loro ombra av-
vicinandosi e allontanandosi dalla luce.
Alice Putrino II^F
VITA DELLA SCUOLA