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ATTUALITA’
La mafia
La mafia è un problema difficile da risolvere, essendo ben nascosta e radicata nel territorio:
essa conta sull’omertà delle vittime e dei suoi componenti.
La mafia è diffusa in tutta Italia, anche tra i politici e in realtà è presente anche in altri stati,
solo che non ha ancora raggiunto il livello della politica e quindi non si nota la sua presenza.
Per entrare nella mafia bisogna seguire un rito d’affiliazione, che consiste nel giurare, bru-
ciando l’immagine di un santo, che non si tradirà la “famiglia” e con la minaccia che si farà
la stessa fine se la si tradirà. I riti di affiliazione variano a seconda della famiglia mafiosa in
cui si vuole entrare.
I “reclutati” dalla mafia sono i ragazzi che vivono per strada e che ammirano i mafiosi per il
“rispetto” che impongono.
Negli ultimi anni secondo me, lo stato ha assecondato troppo la mafia permettendole così di
espandersi. La mafia punta ad inserirsi nel governo per unirsi con le mafie degli altri stati.
La mafia si occupa principalmente di traffico di droga, armi, prostituzione, pizzo e ultima-
mente anche del traffico di clandestini. Il pizzo è una tassa che i commercianti devono paga-
re per essere sicuri che non succeda nulla al proprio negozio o alla propria famiglia.
Alcune delle persone che si sono battute per sconfiggere la mafia sono state i giudici Falco-
ne e Borsellino e Don Pino Puglisi.
Falcone e Borsellino hanno realizzato il” maxi processo” di Palermo dove hanno giudicato
circa 300 persone tutte accusate di affiliazione a cosca mafiosa. Con questo processo, Falco-
ne e Borsellino hanno messo in grande difficoltà la mafia che, ritenendosi minacciata, ha
deciso di ucciderli entrambi.
Falcone muore il 23 maggio 1992 a Capaci insieme a tre uomini della scorta e alla moglie. I
mafiosi fanno saltare la sua macchina mentre rientra a casa dopo un viaggio.
Borsellino muore il 19 luglio 1992 sotto casa della madre. I mafiosi fanno saltare un auto
parcheggiata di fronte all’ingresso appena lui suona il citofono.
Don Pino Puglisi, prete di Brancaccio, un quartiere di Palermo con un’alta presenza mafiosa,
toglie i ragazzi dalla strada e fa capire loro attraverso giochi e impegno evangelico che la
mafia non è la “strada” giusta e che ci sono soluzioni migliori per ottenere il rispetto dagli
altri. Don Pino Puglisi sarà assassinato il giorno del suo 56° compleanno dalla mafia proprio
per questo motivo.
Don Pino Puglisi ci lascia questo messaggio: “E’ importante parlare di mafia, soprattutto
nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa. Non ci si fermi però ai cortei, alle
denunce, alle proteste. Le parole devono essere confermate dei fatti.”
Bressani Beatrice 3A