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VITA DELLA SCUOLA
Lezione di arte a Milano
Mercoledì 17 dicembre abbiamo fatto un’uscita a Milano con i professori Bacci, Russo e
Genna, durante la quale abbiamo visitato una mostra a Palazzo Marino e un museo sul
‘900. Siamo partiti alle ore 9 circa e abbiamo preso la metro.
La visita a Palazzo Marino, sede del comune, è stata molto interessante. La guida ci ha
spiegato che il Palazzo riceve ogni anno un’opera da esporre per un determinato numero di
giorni in una mostra.
Quest’anno le opere erano tre: la “Madonna col bambino, San Giovanni e un angelo” (o più
comunemente, “Vergine delle rocce”), la “Madonna col bambino”, o “Madonna della rosa” e
infine la “Madonna con bambino e san Giovannino”.
La “Vergine delle rocce” è una copia di Francesco Melzi dell’opera di Leonardo da Vinci,
suo maestro e amico che conobbe a Milano e poi seguì a Roma e in Francia.
Fu dipinta fra il 1510 e il 1520 con la tecnica della tempera a olio su tela. I personaggi sono
Maria, l’arcangelo Gabriele, Gesù che benedice Giovanni Battista che prega.
Lo sfondo raffigura un paesaggio roccioso riferi-
to alla zona dell’Adda. Vediamo molto azzurro,
usato da Leonardo per dare profondità. L’opera
originale si trova al Luvre mentre questa copia
viene dall’Istituto delle Suore Orsoline.
La “Madonna della rosa”risale al 1495 ed è at-
tribuita a Giovanni Antonio Boltraffio. E’ molto
evidente l’influsso di Leonardo sull’opera, infatti
la figura trasmette in modo efficace il sentimen-
to di amore di Maria verso il figlio Gesù, che
tiene fermo per la cintura mentre cerca di affer-
rare una rosa, che è simbolo della crocifissione
di Cristo. L’ambiente è neutro.
La “Madonna con bambino e san Giovannino”
rappresenta la Vergine che trattiene Gesù per non farlo cadere mentre lui si protende cer-
cando di prendere la pergamena che Giovanni tiene in mano.
Lo sfondo rappresenta Roma con il Tevere, infatti anche se Raffaello cominciò l’opera a
Firenze, aggiunse quei monumenti della capitale quando vi giunse. L’opera è però incom-
pleta, infatti si vedono ancora i segni del disegno preparatorio. E’ chiamata anche Madonna
Esterhàzy perché questo è il nome della famiglia ungherese che fu l’ultima proprietaria
dell’opera. Essa fu poi rubata nel 1983 dal museo di Budapest con altre sei opere, ma fu poi
ritrovata in Grecia.
Abbiamo visto poi un video su Raffaello che parlava del quadro della Madonna Esterhàzy.
Usciti da Palazzo Marino siamo andati ad una mostra dell’arte del ‘900.
Le opere che si trovavano lì erano molto più “movimentate” e molte rappresentavano con-
cetti astratti.
Alcune erano tele con dei semplici tagli, che rappresentavano l’andare oltre lo spazio della
tela. Altre invece avevano attaccate sopra rocce e pezzi di plastica mentre altre ancora era-
no dipinte con pennellate confuse e frenetiche, che indicavano il movimento.
Erano anche presenti alcune sculture.
L’arte del tempo rispecchiava molto momento che gli artisti stavano vivendo: era l’epoca
delle Guerre Mondiali, della nascita dei mass-media... infatti il ‘900 è stato un secolo impor-
tantissimo.
Dopo questa visita abbiamo fatto merenda e siamo tornati a scuola verso le 13.
Personalmente la parte che mi è piaciuta di più dell’uscita è stato Palazzo Marino, in parti-
colare la “Vergine delle rocce”, anche perché non amo molto l’arte moderna.
Alice Putrino II^F