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RACCONTO FANTASY
Da duemila anni, un piccolo paesino era diviso in due regni: da una
parte c'era il male; qui abitavano solo uno stregone con un suo aiutan-
te. Lo stregone aveva un mantello nero, unghie nere e occhi inquie-
tanti; faceva magie che trasformavano gli umani in asini.
Dall' altra parte c'era il bene; qui c'era un re che aveva un figlio cava-
liere che era alto, biondo e forte. Quando si stava vicino a lui la gente
era tranquilla.
C'erano due regni perchè nè il bene nè il male riuscivano a vincere.
Il regno del male era pieno di fiori appassiti e marci e di grotte. Nella
grotta più grande ci viveva lo stregone, c'erano sempre fulmini e il
cielo e la terra erano sempre neri.
Nel regno dei buoni invece, gli uccellini cinguettavano, i fiori erano
maturi, i prati erano verdi, c'era sempre bel tempo con un cielo azzur-
ro come il mare.
Un giorno il re andò dallo stregone perchè voleva fare la pace vivere
così tutti felici e contenti, ma nel tragitto inciampò e ruppe tutte le
pozioni dello stregone.
Quando lo stregone se ne accorse, lo rapì.
Il cavaliere si insospettì non vedendo più tornare il re e lo andò a cer-
care nel regno del male.
Lo stregone, intanto, era impegnato a fare le pozioni che il re aveva
distrutto, perciò mandò il suo aiutante a vedere chi bussava alla porta.
L'aiutante vide che era il cavaliere e gli confessò che lui era un buo-
no, venuto nel regno del male per liberare la sua famiglia e consegnò
al cavaliere una pozione per uccidere lo stregone e dopo se ne andò.
Il cavaliere andò dallo stregone e gli disse che era un codardo, nean-
che capace di bere la pozione che aveva in mano. Il cavaliere giurò
sulla vita del padre e sulla sua che non sarebbe riuscito a berla . Lo
stregone sentendo queste parole prese la pozione, la bevve prima che
potesse dire qualcos'altro e morì.
Alla sua morte si aprì un portale in cui c'erano i suoi prigionieri.
L'aiutante dello stregone trovò la sua famiglia; c'era anche una bellis-
sima principessa che, affascinata dal principe, lo sposò.
Da quel giorno esiste un solo regno, quello dei buoni.
D'allora vissero tutti felici e contenti.
Lorenzo Cittadino 2^G
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